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Gestire la logistica degli sprechi

Da In News Il 2022-09-25


Si può parlare di ‘logistica degli sprechi’? In un certo senso sì: anche gli scarti, infatti, vanno trattati e richiedono una gestione accurata, spesso da pensarsi ad hoc all’interno di complessi processi industriali.

La logistica, dunque, produce essa stessa degli sprechi perché dissipa risorse, energia e produce rifiuti; spesso il ‘lato oscuro’ della logistica è poco esplorato e i rifiuti finiscono per essere nascosti sotto un grande tappeto immaginario, che corrisponde alla miriade di metodi di smaltimento che vengono scelti per comodo e non per reale efficacia.

Proprio gli scarti rappresentano però un’arma a doppio taglio, in quanto sono sintomo di inefficienza del sistema, generano costi e, non ultimo, inquinano, cosa che ormai non ci si deve più permettere.

È dunque il caso di iniziare a gestire la logistica degli sprechi.

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Gestire lo spreco

Il punto di fondo è poi sempre il solito: cambiare ottica. Il rifiuto non va più visto come ‘spreco’, bensì come potenziale risorsa; ancora prima, però, bisogna interrogarsi seriamente sul perché quello scarto esista.

È probabile che la maggior parte delle aziende non sappia rispondere alla domanda: «In che punto della tua catena produttiva o logistica generi dei rifiuti e perché?».

È lecito sospettare che molti non sappiano neppure quanti rifiuti generino ogni anno.

Attenzione: i rifiuti non sono solo quelli che si buttano nel bidone a fine giornata, ma anche la marea di scarti di lavorazione che si perdono tra le pieghe del processo produttivo.

Per chi gestisce, come sempre in questo ambito, avere un quadro completo ed aggiornato della situazione deve essere il punto di partenza: il manager è come il generale che osserva il campo di battaglia dall’alto, senza conoscere il terreno sul quale si deve muovere non può prendere decisioni.

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L’esempio della catena alimentare

Nella ristorazione l’idea di spreco assume subito contorni più tangibili. Il settore si presta per altro per far capire cosa voglia dire ‘sprecare’: la FAO stima infatti che un terzo del cibo di tutto il mondo vada sprecato oggi anno – si tratta di 1,3 miliardi di tonnellate di alimenti.

A parte gli sprechi imperdonabili dei consumatori, una larga fetta di queste tonnellate è il risultato degli sprechi della catena logistica alimentare e di alcuni dei suoi step di lavorazione.

È, ad esempio, l’area di porzionatura e confezionamento degli alimenti quella nella quale si concentrano gli sprechi maggiori: secondo una ricerca condotta da ricercatori statunitensi, la catena del food dedicato alle compagnie aeree ha un impatto gigantesco.

In questo settore, una sola grande compagnia serviva, in era pre-Covid, circa 700 milioni di passeggeri all’anno e si tratta di stime che nel giro due decadi dovrebbero raddoppiare.

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La gestione del rifiuto

Il rifiuto, organico o no che sia, genera una sua catena logistica legata alla raccolta, conferimento e smaltimento, con conseguente riciclo, a volte.

Muove dunque strumenti, mezzi e persone, provocando dei costi e raramente valore aggiunto. Chi gestisce ha quindi due strade da percorrere, ossia identificare le cause e ridurle ai minimi termini, poi migliorarne lo smaltimento.

Sulla prima serve conoscenza del campo di battaglia: dove vengono generati i rifiuti lo si scopre esplorando i processi dell’azienda, sia attraverso dati, sia attraverso la pratica.

Sulla seconda strada occorre invece sondare le soluzioni offerte dal mercato (conferimento in discarica, incenerimento, trasformazione in biogas, riciclo, etc.) per poter impostare un’indagine più approfondita su quale di queste possibilità sia la più efficace.

Si può optare per la donazione ad un banco alimentare oppure per il compostaggio, ma bisogna avere chiaro in mente il rapporto costi-benefici di questa azione.

È assai probabile che la risposta giusta ed universale non esista, anzi, la raccolta di dati e l’identificazione delle cause e dei momenti nei quali vengono generati gli scarti serve proprio a collocarli anche geograficamente per valutare le soluzioni più efficaci in rapporto.

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